Origine del cane domestico: storia dell’evoluzione e prime razze

Quando i lupi sono diventati cani? Quando i cani hanno incontrato gli uomini? E perché proprio il cane si è unito all’uomo? Quali sono le razze più antiche? Scopriamolo insieme con questo articolo.
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cane domestico

Nel ventunesimo secolo vi è stata un’esplosione di studi sul comportamento sociale dei cani, sulle loro capacità cognitive e soprattutto sulle loro origini. Per comprendere molte delle abilità cognitive del cane si è sentita la necessità di andare a fondo e scoprire, una volta per tutte, da chi è originato il cane.

Le teorie che si sono susseguite nel corso del XIX e XX secolo sono state varie e soltanto nel 1997, grazie ad uno studio scientifico condotto dal Prof. Wayne e dal suo gruppo di scienziati ha chiarito, una volta per sempre, che il cane discende dal lupo.

In questo articolo ripercorriamo insieme la storia evolutiva di questo meraviglioso animale che da millenni vive a stretto contatto con gli esseri umani, collaborando con loro nelle varie attività.

La Famiglia dei Canidi

Il cane domestico appartiene alla Famiglia dei Canidi, un gruppo di carnivori che comprende 35 specie viventi, e i cui differenti percorsi evolutivi si sono delineati all’incirca 10 milioni di anni fa.

All’interno della Famiglia dei Canidi troviamo, per esempio:

  • Lupi
  • Sciacalli
  • Volpi
  • Coyote
  • Cani Procione e molti altri

La Famiglia dei Canidi si divide a sua volta in:

  • Altri Generi

Specie: Volpe artica, Licaone, Cane procione ecc.

  • Genere Canis

Specie: Lupo Grigio, Lupo rosso, Coyote, Sciacallo dorato, Dingo, Cane Domestico, ecc.

  • Genere Vulpes

Specie: Volpe Rossa, Volpe grigia, Volpe del deserto, ecc.

  • Genere Dusicione

Specie: Chilla, Volpe delle Pampas, ecc.

All’interno di questa numerosa e variegata famiglia, il cane è maggiormente imparentato con i lupi grigi, gli sciacalli e i coyote.

Con questi ultimi tre rappresentanti della Famiglia dei Canidi, il cane condivide lo stesso numero di cromosomi e sono potenzialmente interfecondi, tanto che se venissero incrociati fra di loro potrebbero produrre prole fertile.

Nei quattro generi della Famiglia dei Canidi abbiamo menzionato delle specie, alcune conosciute e altre meno. Qui di seguito una breve introduzione delle specie più interessanti e che per anni sono state oggetto di studi ma, anche, di numerosi documentari che tutt’oggi vanno in onda sulle maggiori piattaforme televisive.

Il Licaone

È anche noto come il Cane selvaggio africano, presente nella savana e vive in gruppi familiari. Il licaone è, come il lupo, una specie altamente sociale che vive in branchi. La differenza rispetto al lupo è che nei licaoni esiste una gerarchia separata fra i generi maschili e femminili. Un’altra differenza, rispetto ai lupi, è data dal fatto che le femmine, quando raggiungono il periodo di maturità sessuale, lasciano il branco; nei lupi, al contrario, sono i maschi che lasciano il branco.

La popolazione dei licaoni nel corso di questi ultimi decenni, purtroppo, si è ridotta notevolmente a tal punto che la specie è stata dichiarata a rischio estinzione.

Il Lupo Grigio

Il lupo grigio si è evoluto all’incirca 300.000 anni fa e ha una eccellente organizzazione sociale. È il più grande fra i canidi selvatici, con un peso che varia dai 40 ai 45 kg per i maschi, mentre le femmine possono raggiungere un peso che varia dai 35 ai 38 kg.

È un ottimo cacciatore che lavora in collaborazione con gli altri membri del branco, tutti imparentati fra loro. Possiede un eccellente linguaggio del corpo, ereditato anche dai cani, ed è al contempo molto diffidente nei confronti dell’uomo, perché perseguitato per centinaia di anni.

Il lupo grigio un tempo era uno dei mammiferi più presenti al mondo ma, a seguito della caccia indiscriminata perpetrata dall’uomo, si è estinto in gran parte dell’Europa occidentale, centro e sud America. Il suo declino si è fortunatamente arrestato grazie ad una politica di ripopolazione che è stata messa in atto da numerosi Paesi, fra cui l’Italia.

Malgrado ciò la specie è ancora considerata a rischio, sebbene minimo, di estinzione. Questo perché spesso il lupo entra in concorrenza con l’uomo per quanto riguarda il bestiame di allevamento e la selvaggina.

La Volpe Rossa

Comunemente chiamata volpe, appartiene anche lei alla Famiglia dei Canidi. È dotata di grande adattabilità sopravvivendo molto bene anche negli ambienti urbani dove, di notte, lascia la sua tana per andarsi a nutrire di rifiuti. Il suo menu comunque comprende anche piccoli roditori, conigli, uccelli, rettili e invertebrati. Di tanto in tanto mangia anche della frutta così come dei vegetali.

La volpe, che non sempre è rossa, vive solitamente in coppia o in piccoli gruppi formati anche da altre femmine che si prendono cura della prole durante la fase dello svezzamento.

La specie è stata cacciata per moltissimo tempo perché ritenuta dannosa per l’ambiente ma, anche per la sua pelliccia. Non è però fortunatamente a rischio estinzione.

Il Chilla

Il chilla, o volpe del sud America, è un animale molto interessante che ha subìto, così come tanti altri animali, una caccia spietata per la sua pelliccia ma anche perché considerata dannosa per l’ambiente. Si incontra, sebbene raramente perché è un animale molto schivo, in Cile, su entrambi i lati delle Ande e in Argentina. Vive prevalentemente nelle pampas sudamericane anche se alcuni esemplari sono stati individuati a quasi 4000 metri d’altezza.

In linea di massima ricorda molto le volpi ma, a differenza di quest’ultime, ha delle orecchie molto grandi e una pelliccia il cui colore varia dal marrone chiaro al grigio chiaro.

È una specie a forte rischio estinzione.

Il Dingo

Il Canis lupus dingo appartiene alla famiglia dei Canidi e vive in Australia. Si presume che la sua origine sia asiatica. Per molto tempo si è creduto che i Dingo fossero dei canidi selvatici. Recentemente si è appurato che i Dingo sono arrivati in Australia insieme all’uomo e che successivamente da cane domestico sia ritornato allo stile di vita selvatica.

I Dingo vivono in stretta associazione con l’uomo ma non dipendono da loro per la sopravvivenza. Possono cacciare insieme all’uomo, dormire accanto a loro ma, al contempo, possono vivere tranquillamente una vita indipendente dagli esseri umani.

La specie, comunque, non è mai stata oggetto di allevamento selettivo da parte degli esseri umani e proprio per mantenere pura la specie, è stato messo in atto dal Governo australiano un vero e proprio programma di protezione. La caratteristica del Dingo è data dal fatto che non abbaia, ma ulula.

Teorie sulle origini del cane

Numerosi grandi scienziati, nel corso di questi due ultimi secoli, hanno formulato una serie di teorie per cercare di comprendere da chi originasse il cane.

Già a partire dal diciannovesimo secolo, Charles Darwin suggerì come alcuni membri della Famiglia dei Canidi, in particolar modo del Genere Canis, come lupi sciacalli e coyote potessero aver giocato un ruolo fondamentale nell’evoluzione dei cani domestici.

Intorno agli anni ’50 il premio Nobel Konrad Lorenz, ipotizzò che alcune razze discendessero principalmente dai lupi mentre altre dagli sciacalli, e in maniera particolare, dallo sciacallo dorato (Canis aureus).

La sua teoria era supportata sia dall’aspetto esteriore, sia dal comportamento diverso dei cani di tipi lupus rispetto a quelli di tipo aureus.

Secondo Lorenz, la differenza comportamentale era soprattutto riscontrabile nel rapporto di dipendenza dall’uomo del cane adulto, che risultava essere maggiore per i cani di tipo aureus.

Per i cani di tipo lupus, invece, l’attaccamento al padrone, durante una fase della vita che viene indicata come periodo sensibile, era molto più breve e precoce.

Inoltre, in base alle osservazioni di Lorenz, i cani che discendevano dagli sciacalli dorati non avrebbero avuto nessuna difficoltà a identificare nel proprietario il ruolo di guida per tutta la vita, mentre i cani di tipo lupino avrebbero messo in discussione la posizione gerarchica del proprietario, una volta diventati adulti.

Il lupo, vero antenato del cane

La questione sulle origini del cane venne risolta una volta per tutte solo nel 1997 da un gruppo di scienziati guidati dal Prof. Robert Wayne dell’Università della California.

Lo studio venne condotto comparando i geni dei cani domestici con quelli dei lupi, coyote e sciacalli utilizzando tecniche di biologia molecolare.

Un gran numero di soggetti, presi da vari parti del mondo, fu utilizzato per questo tipo di ricerca. Nello specifico, vennero prelevati campioni di tessuto, sangue e peli che, una volta esaminati, rivelarono che la differenza a livello di DNA mitocondriale fra lupi e cani è solo dell’1%, mentre tra lupi e coyote è del 6%. Questa scoperta definì una volta per tutte le vere origini del cane.

L’età del cane e l’incontro con gli uomini

La più antica testimonianza fossile, finora ritrovata di un cane, risale a 12.000-14.000 anni fa più o meno quando gli uomini divennero stanziali e svilupparono l’agricoltura.

Purtroppo, per la scienza questo non è un tempo sufficientemente lungo per giustificare la differenza genetica tra il lupo e il cane.

La divergenza genetica tra il lupo e il cane suggerisce che le due specie si siano separate da almeno 135.000 anni.

La nostra specie sviluppò il linguaggio e lasciò l’Africa circa 50.000 anni fa, ed è durante questa migrazione, che arrivati in quelle che attualmente vengono definite Europa e Asia, l’uomo incontrò il lupo.

Come e dove è avvenuto l’addomesticamento del cane?

Dai reperti fossili finora ritrovati, l’addomesticamento del cane è iniziato in Oriente, ma non si è realizzato in un solo luogo, né ovviamente dall’oggi al domani. Un quello dei ritrovamenti più importanti è quello del sito archeologico dei Natufiani presso Mallaha, in Israele dove, all’interno di una tomba, fu seppellito un uomo con un cucciolo di cane. Questo ritrovamento rappresenta, al momento, una delle tracce più antiche dell’addomesticamento del cane.

L’addomesticamento del cane selvatico avvenne per un concorso di fattori causali, emotivi e opportunistici. L’uomo e il cane selvatico vivevano nello stesso habitat, entrambi erano cacciatori per cui gli incontri/scontri avvenivano molto spesso.

Attraverso quelli che certamente sono stati motivi di puro opportunismo, i cani selvatici si sono ritrovati sempre più spesso in prossimità degli accampamenti umani e hanno iniziato a cibarsi anche degli scarti di cibo.

Tutto questo, combinato con il fatto che i cuccioli hanno caratteristiche fisiche che inducono a prenderci cura di loro, ha fatto sì che nel corso di millenni si è venuta a creare una simbiosi di convivenza con vantaggi reciproci e poi, con il tempo, si è instaurata una relazione.

Le prime razze

Da questo momento in poi inizia una primitiva, più o meno consapevole, selezione da parte dell’uomo delle caratteristiche fisiche e comportamentali del cane:

  • Docilità
  • Tolleranza
  • Spirito di collaborazione
  • Giocosità

Questi aspetti sono tipici dell’infanzia-adolescenza del lupo che però nel cane si mantengono anche nella vita adulta.

L’uomo del neolitico

All’incirca 8000 anni fa l’evoluzione umana accelera rapidamente grazie allo sviluppo dell’agricoltura e dell’allevamento. Il cane era già stato addomesticato, ma in questo periodo si perfeziona la sua domesticazione.

Introdotto nei nuovi territori, il cane si è accoppiato con gli esemplari selvatici presenti in zona dando vita a diversi ceppi che negli anni hanno prodotto le razze più antiche:

  • Levrieri
  • I cani da pastore
  • I bracchi
  • I molossoidi

Numerosi studi che tengono conto della morfologia delle razze odierne ipotizzano che il primo cane con cui l’uomo delle civiltà antiche si è trovato a relazionarsi non era un lupoide, bensì un molossoide.

Il tutto trova riscontro anche nelle rappresentazioni iconografiche che mostrano un cane di grande mole, con collo e torace possente e corporatura robusta.

I tratti inconfondibili sono quelli che rimandano al mastino napoletano o al cane corso, che oggi fanno parte delle razze autoctone italiane riconosciute.

L’evoluzione delle razze canine

Gli allevatori hanno modificato il processo evolutivo, combinando i tratti più disparati attraverso l’accoppiamento di cani con caratteristiche diverse, per poi selezionare come riproduttori i discendenti degli accoppiamenti che presentavano i tratti desiderati in forma più marcata.

La stragrande maggioranza delle razze europee nasce intorno al 1800. All’epoca gli allevatori non pensavano certamente che, creando queste nuove razze di cani, intervenivano anche sui geni che determinano l’anatomia del soggetto.

Sebbene i cani di razza abbiano caratteristiche morfologiche ampiamente diverse, dal chihuahua all’alano tanto per fare un esempio, geneticamente parlando la ricca varietà di colori, forma e taglia dei cani deriva da cambiamenti di un numero molto esiguo di regioni geniche.

La differenza tra il corpo del bassotto e quello del rottweiler è infatti determinata da una mutazione nella sequenza di un singolo gene.

Per raggiungere il loro ideale di cane gli allevatori hanno potuto accedere ad un bacino enorme di individui con caratteristiche diverse e disparate. In base alla loro particolare storia evolutiva e alla coabitazione con gli esseri umani, anche i cani semidomestici che erano portatori di mutazioni genetiche deleterie come, per esempio, le zampe tozze (che in natura rappresentano un handicap) sono riusciti tranquillamente a sopravvivere e a procrearsi.

Gli allevatori attinsero proprio a quella materia prima, così diversificata, per creare una serie di razze che sono oggi presenti, più o meno, in tutto il mondo.

In conclusione

Le origini e l’evoluzione del cane sono affascinanti e richiederebbero molto più inchiostro di quello utilizzato in questo articolo. Ma nulla è perduto, perché se intendi approfondire l’argomento, e se ti interessa saperne di più sul cane puoi iscriverti e frequentare il corso per educatore cinofilo del Centro Cinofilo Cane Campione. Le origini del cane, la domesticazione e l’evoluzione delle razze canine sono uno dei tanti argomenti, interessanti, che vengono trattati durante il corso.

Cinzia Cecconi
Formatore Responsabile e Docente del Corso Educatore Cinofilo
Centro Cinofilo Cane Campione

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