In questi anni di lavoro nel settore della cinofilia ci sono degli argomenti che saltano sempre fuori e che sembrano creare confusione, non solo nei proprietari di cani, ma anche e soprattutto fra gli educatori cinofili. Uno di questi argomenti è il Jackpot.
Cos’è il Jackpot? Un tipo di rinforzo oppure un premio? Un rinforzo utile o meno? E se utile, come lo devo dare al cane? Tutto insieme, gettato in terra oppure un po’ per volta?
Ecco, queste sono alcune delle domande che continuamente mi vengono poste dopo aver introdotto e spiegato l’argomento del jackpot.
Cosa significa la parola Jackpot?
Intanto chiariamo che il termine Jackpot non è un termine scientifico bensì una parola presa in prestito dai Casinò; si usa infatti nel poker e nel gioco delle slot machine. Noi educatori l’abbiamo fatto nostra per spiegare un po’ l’effetto che il jackpot dovrebbe avere sul cane, cioè una sorpresa inaspettata e graditissima che dovrebbe portare ad un cambiamento favorevole del comportamento.
Da cosa deriva tutta la confusione che circonda il Jackpot?
Ritengo che la confusione derivi dal fatto che non ci sia ad oggi una letteratura scientifica che spieghi con accuratezza l’utilizzo del Jackpot, la sua efficacia, o meno.
Nel corso degli anni sono stati condotti degli esperimenti per verificare la validità dello strumento del Jackpot, ma questi studi non hanno potuto essere validati dalla comunità scientifica perché il numero di cani utilizzati per i test era basso e in alcuni casi i cani erano già stati sottoposti a percorsi educativi.
Comunque, al di là della luce verde o rossa della comunità scientifica, quello che ci dobbiamo chiedere ogniqualvolta utilizziamo il Jackpot è se assolve alla sua funzione, ossia quello di rendere più probabile l’apprendimento e quindi di far sì che nella sessione successiva il cane ripeta senza errori l’esercizio della lezione precedente.
Altra confusione viene dal fatto che ognuno ha una propria teoria su come deve essere “elargito” il Jackpot.
Ma non è solo il Jackpot ad essere messo sotto la lente di ingrandimento. Infatti, anche il segnale di “fine esercizio” o il segnale “continua” sono, tanto per fare degli esempi, strumenti efficaci che gli educatori cinofili utilizzano tutti i giorni nella pratica quotidiana, ma che non hanno ancora ricevuto l’attenzione, che in realtà dovrebbero avere, dalla comunità scientifica.
Cosa dicono educatori di fama mondiale? Lo usano e se sì, come?
Scorrendo le pagine dei vari libri e articoli pubblicati nel corso degli anni sull’argomento, troviamo una definizione data da Karen Pryor, della Clicker Training Academy nel suo libro “Don’t shoot the dog”:
- “Il jackpot è un rinforzo, di grande proporzioni che viene somministrato al cane occasionalmente e come una grande sorpresa”. Sempre secondo Karen Pryor, in un articolo del 2006, il Jackpot dovrebbe comparire mentre il cane sta eseguendo un tipo particolare di esercizio molto complesso.
- Queste definizioni sono state avallate anche da eminenti scienziati che studiano il comportamento animale (Gomes 2017 – Farricelli 2014), ma in tutta onestà nessun educatore rilascia il jackpot durante un esercizio, piuttosto lo fa alla fine dell’esercizio.
- Nel 2017 Ken Ramirez, ha pubblica un articolo sul jackpot in cui racconta un episodio di quando era addestratore in un parco acquatico in Texas, e parla di jackpot dato al delfino al termine di una sessione di lavoro molto complessa.
- Altri autori (Fischer 2009 – Gomes 2017) suggeriscono addirittura di iniziare e terminare una sessione di lavoro con il jackpot: “quando offriamo una grossa ricompensa (attenzione qui si parla di ricompensa e non di rinforzo) all’inizio della sessione di addestramento, possiamo motivare l’animale ad aumentare l’interesse nell’esercizio che gli viene richiesto…”.
Che si fa quindi? Si usa o non si usa? E soprattutto quando si dà?
Nella pratica di tutti i giorni, sia che si faccia educazione base, o agility, oppure sessioni di recupero comportamentale, il Jackpot viene sempre dato al termine di una sessione di lavoro particolarmente impegnativa dove il cane è riuscito a dare la migliore risposta per quella lezione. Le modalità di somministrazione variano. Vediamone alcune:
- Un po’ per volta. Alcuni educatori rilasciano all’incirca 12 pezzettini di cibo, un pezzetto per volta. Il dubbio che sale è: che cosa hai rinforzato con gli ultimi pezzetti di cibo? L’esercizio che ha meritato il Jackpot o il fatto che il cane è rimasto fermo?
- La sventagliata. Alcuni lanciano il cibo in terra e compito del cane è quello di andare a raccogliere i vari pezzetti sparsi in terra. Bisogna fare attenzione a questa modalità di somministrazione del Jackpot perché se in casa ci sono più cani il rinforzo potrebbe diventare scena di una competizione e quindi divenire avversivo.
- Usato troppo frequentemente. I benefici del jackpot sono associati con l’uso sporadico che se ne fa. Se viene utilizzato frequentemente perde di efficacia perché il cane si aspetta con sempre maggiore frequenza un rinforzo di alto valore e quindi lavorerà sempre meno e sempre meno bene.
- Tutto insieme. Alcuni danno la manciata di premietti tutti insieme. Il dubbio è se il cane si rende conto che sta ingoiando in un paio di secondi tutto quel cibo. È quindi efficace?
Personalmente quando utilizzo il Jackpot utilizzo rinforzi altamente appetibili e molto apprezzati dai miei cani e li do tutti insieme, possibilmente mettendoli per terra. Dal mio punto di vista il cane ha la possibilità di vedere il mucchietto e di rendersi conto che gli è stato fornito un rinforzo quantitativamente e qualitativamente molto elevato per l’esercizio appena concluso.
In conclusione
Giunti a questo punto è lecito chiedersi chi ha ragione, come bisogna elargire il jackpot e soprattutto se è uno strumento valido per terminare una sessione di lavoro.
In base alla mia esperienza personale, l’uso del Jackpot non ha mai avuto un impatto negativo sui cani, anzi direi piuttosto l’opposto, e quindi continuerò ad usarlo nell’attesa che la scienza si pronunci circa la validità del jackpot
Il mio sarà forse un comportamento superstizioso…. ma resta comunque un rinforzo positivo per il cane!
Cinzia Cecconi – Esperta in riabilitazione comportamentale
Siamo a pochi chilometri da Roma Nord, 20 minuti di macchina da Ponte Milvio.
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