Displasia dell’anca nel cane: sintomi, cure e altre displasie

COSA TROVI IN QUESTO ARTICOLO

Le articolazioni sono estremamente semplici a livello di struttura ma complesse nel funzionamento che può essere alterato sia per problemi congeniti, sia per problemi dovuti ad attività fisiche intense, a malattie o al semplice passare del tempo e quindi al logorio da usura.

Fanno eccezione l’articolazione del carpo e del tarso che al contrario sono complesse tanto che ancora non si è riusciti a replicarle artificialmente in modo perfetto.

Si parla di displasia congenita quando una articolazione funziona male perché:

  • i capi articolari sono alterati in diverso modo e grado nella forma dalla nascita, provocando problemi essenzialmente legati ad una funzionalità alterata che nel tempo da dolore via via sempre più importante e a deficit funzionale.

 

Si è affetti invece da displasia acquisita a causa di patologie post traumatiche mal curate o non curate correttamente.

Le articolazioni principalmente più colpite da displasia congenita e di cui parleremo, sono quelle del:

  • gomito (articolazione Omero\Radio\Ulnare)
  • anca (articolazione Coxo\Femorale)

Displasia dell’anca nel cane: cause e cosa fare

Quando nella lontana era giurassica feci l’esame di clinica chirurgica, il libro parlava della “displasia dell’anca del Pastore tedesco” probabilmente perché in quella razza fu studiata per prima, ma è una patologia che colpisce tutti i cani, anche i meticci, con una rilevanza clinica, però, solo nei soggetti con un peso elevato, o superiore ai 15\20 kg.

Nelle razze toy e piccole, pur essendo frequentissime, la rilevanza clinica è vicina allo zero.

La testa del femore e la cavità acetabolare del bacino, non perfettamente precise alla nascita nella loro corretta caratteristica anatomica, vanno incontro, con l’andare del tempo, a modificazioni strutturali e ad un allontanamento dei capi articolari, che determinano difficoltà deambulatorie sia nelle andature che nella corretta stazione, anche e soprattutto per il dolore che il soggetto prova.

La diagnosi radiologica è relativamente semplice quando la malattia è conclamata clinicamente.

Quello che mi preme sottolineare, invece, è che l’esame si deve effettuare anche e soprattutto nei cani asintomatici ad una età convenzionale che va da un anno in poi, a seconda della razza.

Le radiografie fatte nell’ambulatorio veterinario devono essere successivamente inviate alla Centrale di Lettura Nazionale F.S.A. per l’ottenimento del referto valido alla liceità della riproduzione.

Perché bisogna inviarle alla Centrale della Lettura Nazionale? In primo luogo per evitare che soggetti colpiti possano perpetuare il problema nei figli, ma anche per una prognosi sul futuro di quel soggetto in quanto la terapia risolutiva è solo chirurgica (quella medica è solo palliativa).

Va inoltre detto che la terapia chirurgica è, a volte, necessaria non tanto per il deficit motorio ma, anche e soprattutto, per alleviare il dolore continuo in modo definitivo.

In quei cani però con evidenti segni clinici già nei primi mesi di vita, una diagnosi radiologica precoce permette una buona soluzione del problema con un intervento meno demolitivo, la cosiddetta “triplice” (gli altri interventi che si fanno nell’adulto variano dalla ostectomia della testa del femore alle protesi) che però può essere effettuata solo precocemente.

Gli altri interventi che si fanno nell’adulto variano dalla ostectomia della testa del femore alle protesi, che però può essere effettuata solo precocemente.

Altre displasie nel cane

La displasia del gomito nel cane: sintomi e cure

La displasia del gomito è sicuramente molto meno diffusa e presente quasi solo nei cani di peso superiore ai 25\30 kg (è frequente per esempio nel labrador).

Anch’essa si caratterizza per una alterazione morfo-funzionale dei capi articolari sopra menzionati, con conseguente alterazione sia di una corretta postura a riposo che nelle varie andature, con zoppie di grado diverso e fino al non uso dell’arto.

Anche in questo caso la terapia chirurgica è l’unica ad effetto definitivamente risolutivo.

Le terapie farmacologiche

Le terapie mediche effettuate, come dicevo, soprattutto per un motivo palliativo del dolore sono molto complesse e soprattutto multi-farmaco.

Si va dai comuni condro protettori, ai FANS (Anti Infiammatori Non Steroidei), fino alle terapie moderne della OA cronica con anticorpi monoclonali.

In conclusione

Se decidete di condividere la vita con un cagnone che una volta adulto peserà 25\30 kg o più, dovrete accertarvi che almeno da due generazioni gli “antenati” siano stati dichiarati esenti dal problema con tanto di certificazione medica. Dico esenti perché secondo me così dovrebbe essere ma purtroppo, però, in base alla normativa vigente possono andare in riproduzione anche quei soggetti clinicamente sani con certificazione di displasia di primo e, credo, anche secondo grado.

Una certificazione di displasia di primo e secondo grado non azzera il rischio di trasmissione ma di sicuro lo rende molto più improbabile.

Se poi per sfortuna il cane fosse colpito da questo problema, insieme al vostro veterinario potrete comunque adottare soluzioni opportune e mirate che dovranno essere portate avanti per tutta la vita.

Quello che è certo è che non sarà la displasia ad accorciare la vita del cane ma, essere affetti da displasia significa avere una qualità della vita decisamente più bassa rispetto a coloro che invece ne sono esenti.

 

Dott. Francesco Putini

Medico Veterinario

Ambulatorio Veterinario Putini

Via Quartarella, 1, Riano (Roma)

Tel 06/90131855

Problemi con il tuo cane? Risolviamoli insieme.
Contattaci per una prima valutazione gratuita!

Ti è piaciuto questo articolo? Condividilo!

Facebook
WhatsApp
Email
Potrebbe interessarti per approfondire: