Come vivere con un cane disabile: alcuni consigli per gestirlo al meglio

Un cane con disabilità non deve rappresentare un problema ma un’opportunità. Scopri come gestire un cane disabile: alcuni consigli utili per affrontare le sfide di tutti i giorni.
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cane con disabilità

Anche i cani possono essere affetti da disabilità. Alcuni di loro possono nascere con deficit sensoriali oppure perdere la vista e l’udito nel corso della vita. Altri possono perdere l’uso di una o più zampe o diventare paraplegici. Gli anziani invece possono incorrere in problemi di tipo cognitivo, paragonabili a delle vere e proprie demenze senili.

Tutte queste condizioni non devono spaventarvi, anzi! Il cane con una disabilità ha, infatti, ancora più bisogno di avere vicino un proprietario che rappresenti una buona base sicura su cui fare affidamento e soprattutto essere compreso e aiutato.

In questi ultimi anni si è parlato molto della disabilità nell’ambito umano e di riflesso anche nel campo cinofilo. Nell’ambito degli Enti di Promozione Sportiva riconosciuti dal CONI sono nati molti dipartimenti il cui scopo è quello di formare educatori cinofili specializzati ad interagire con i cani affetti da disabilità.

Di pari passo, sono state costituite moltissime associazioni il cui scopo è quello di sensibilizzare le persone ad accogliere in casa un cane affetto da disabilità accompagnando il proprietario in questo nuovo mondo anche offrendo dei percorsi educativi specifici.

In questo articolo cercherò quindi di spiegarvi cosa rappresenta effettivamente la disabilità, le varie forme di disabilità e come si può aiutare un cane con disabilità, per poi raccontarvi la mia esperienza personale con un cane cieco ad un occhio, ipovedente all’altro e con una rarissima malformazione alla cassa toracica, Odino.

Cos’è la disabilità?

Prima di arrivare al concetto di disabilità è necessario fare un piccolo passo indietro e partire da un’altra condizione, la menomazione.

La menomazione è la mancanza (dalla nascita) o la perdita (nel corso della vita) di una struttura o funzione fisiologica, anatomica o psicologica. È, in parole povere, ciò che ai nostri occhi viene esteriorizzato. Rientrano nella definizione di menomazione una paraplegia, un deficit a livello cognitivo, uno stato di cecità o la mancanza di uno o più sensi (sordo-ciechi).

Chiarito il concetto di menomazione, si può iniziare a parlare di disabilità, cioè la condizione di limitazione, che consegue alla menomazione, di svolgere le “normali” funzioni di specie per il soggetto (umano o non umano). Questa condizione viene anche definita condizione di handicap

L’handicap, dunque, è la situazione di svantaggio che vive il soggetto che si presta a vivere all’interno di un gruppo o di una società e che ne limita il raggiungimento di determinati obiettivi.

Il cane disabile

Quando ci si interfaccia con un cane affetto da handicap è necessario valutare il tipo di disabilità che ha colpito il vostro amico a quattro zampe, affinché si possa aiutarlo nelle sue funzioni quotidiane.

È pertanto necessario effettuare:

  • un’accurata visita dal veterinario
  • rivolgersi successivamente a uno o più specialisti

Il cane paraplegico

Questa situazione può colpire il cane giovane o anziano, limitando la mobilità dello stesso. Purtroppo, quando questo accade i proprietari si sentono persi perché non sanno proprio dove mettere le mani.

Come aiutare quindi un cane che non cammina oppure come alzare un cane paralizzato?

In questi casi, la prima cosa da fare è sicuramente quella di rivolgersi ad un veterinario esperto in fisioterapia che valuterà un percorso riabilitativo per un eventuale recupero, totale o parziale, e/o di mantenimento del tono muscolare.

A casa comunque potete aiutare il cane con disabilità seguendo i miei consigli:

Come far fare pipì ad un cane paralizzato?

  • se l’animale non è in grado di urinare in maniera autonoma bisogna imparare a svuotare la vescica in modo che non sorgano infezioni alle vie urinarie. Il vostro veterinario vi mostrerà quali sono le tecniche per poterlo fare.
  • Se il cane al contrario è in grado di fare pipì autonomamente, ma non è autonomo nella deambulazione, si può pensare di fargli indossare un pannolino. Esistono di varie taglie e di forme diverse a seconda del sesso del cane.
  • In entrambi i casi è poi necessario effettuare un’accurata igiene dell’animale per evitare che si formino piaghe o ascessi
  • Quando il cane è a riposo avrà bisogno di un materassino adatto per prevenire appunto le piaghe e quindi andrà spostato e girato di lato in lato evitare che stia troppo tempo nella stessa posizione.

Cosa fare quando il cane non si regge sulle zampe posteriori?

Se al cane venisse diagnosticata la paralisi degli arti sappiate che fortunatamente esistono in commercio dei sostegni che ne facilitano la mobilità. Gli accessori sono innumerevoli ed è necessario, prima di procedere all’acquisto o all’affitto, chiedere il parere del proprio veterinario. Vediamo insieme quali ausili potete utilizzare per aiutarlo:

  • pettorine per i cani disabili
  • tutori a fasce per imbracare il cane e sollevarlo
  • carrellini dove posizionare il treno posteriore del cane per consentirgli un certo grado di mobilità autonoma
  • calzini per proteggere le zampe che a causa dello sfregamento possono lesionarsi

Avere un cane disabile in casa richiede, inoltre, anche un ripensamento sulla disposizione dei mobili. È necessario, infatti, creargli degli spazi dove si possa muovere con tranquillità senza farsi male.

Il cane cieco e/o sordo

Con i cani sordi o ciechi, o sordo-ciechi, cambia il modo di comunicare. Non è possibile utilizzare la voce, ma non per questo non si può comunicare con loro. In questi casi, il consiglio che posso darvi è quello di rivolgervi ad un istruttore altamente specializzato in disabilità che vi insegnerà a comunicare correttamente con il vostro amico.

Questo vi aiuterà a relazionarvi meglio con lui e soprattutto a non farlo sentire solo a causa della sua condizione.

Ricordatevi che il cane è un animale sociale; il suo concetto di vita è la condivisione; quindi, trovarsi isolato a causa di una patologia è il più grande dolore che possa provare.

Come ci si deve comportare con un cane anziano

Il cane anziano può essere colpito da una o più patologie: cecità, sordità, problemi di deambulazione, ma anche da demenza senile che determina una condizione di parziale o totale disorientamento.

Anche in questo caso cercate di:

  • creare ambienti confortevoli
  • mantenere la routine
  • fare un minimo di esercizi per mantenere attivo il cervello del vostro amico
  • affidarvi sempre ai consigli dei professionisti quali veterinari, fisioterapisti e riabilitatori cinofili specializzati nell’area comportamentale

La vecchiaia è un po’ come ritornare bambini; ci vuole pazienza, una buona dose di costanza, e soprattutto continuare a rappresentare una base solida per chi c’è stato vicino un’intera vita senza chiedere nulla ma dandoci tanto tanto amore.

Quanto può vivere un cane con l’artrosi?

L’artrosi, o per meglio dire l’artrite, altro non è che un’infiammazione di tipo cronico a carico delle articolazioni e che può provocare anche dolore intenso. Da questo si comprende che l’artrosi non è una patologia che incide sulla durata della vita del cane, piuttosto ne influenza la qualità.

È importante inoltre sottolineare che l’artrosi non è una malattia che si riscontra solo sul cane anziano, bensì anche nei cani giovani e addirittura nei cuccioli.

Quali sono le cause dell’insorgenza dell’artrosi?

I fattori alla base dell’insorgenza dell’artrosi possono essere brevemente riassunti in tre:

  • Fattori genetici o di razza come, per esempio, la displasia dell’anca o la lussazione della rotula
  • Fattori scatenanti dovuta a traumi, patologie o distorsioni
  • Fattori aggravanti come l’obesità e l’usura delle articolazioni

È importante, però, sottolineare che a prescindere dall’età in cui insorge l’artrosi, la degenerazione dei tessuti all’interno delle articolazioni è causata dai radicali liberi.

Come rinforzare le zampe posteriori del cane anziano?

Mettendo in atto un vero protocollo che alterna fisioterapia, antinfiammatori e condroprotettori:

  • Fisioterapia: riduce i tempi di guarigione e determina risultati duraturi e stabili
  • Laser terapia
  • Condroprotettori: non hanno effetti collaterali e riducono l’effetto dell’ossidazione nell’articolazione, nutrendo anche la cartilagine, idratandola
  • Farmaci antinfiammatori: lo scopo è quello di ridurre in maniera efficace l’infiammazione

Prevenire è sempre meglio che curare

La prevenzione è sempre l’arma migliore per la prevenzione delle artriti. Cosa fare dunque?

  • Controlli regolari: soprattutto per quei cani predisposti alla displasia dell’anca
  • Predisporre un ambiente casalingo corretto con superfici diverse. Bisogna evitare di far camminare il cane per troppo tempo all’interno di una casa dove è presente un pavimento lucido e scivoloso
  • Esercizi e movimenti adeguati all’età del cane
  • Alimentazione corretta con cibi bilanciati

La storia di Odino, il nostro amorevole “dondolino”

Odino è un bassotto tedesco nato a settembre del 2022 nel nostro allevamento, prematuro e con scarse possibilità di vita. Fortunatamente però non è stato così! Purtroppo, però, intorno ai 25 giorni di vita abbiamo notato la mancanza di un occhio e poco dopo una strana forma del petto.

Il veterinario ci comunicò che Odino era affetto da una rara malformazione allo sterno, nota anche come “pectus carenatum”. In parole semplici le costole e tutto lo sterno non si sono formate aprendosi fino all’addome, ma sono cresciute compresse e verso l’esterno, formando un vero e proprio petto di piccione al cui interno, in uno spazio assai ridotto, sono presenti sia il cuore che i polmoni. Questo gli comporta un maggiore affaticamento nelle attività più comuni, ma lui non lo sa e in base alle sue capacità corre e gioca!

Una volta cresciuto, siamo andati da un medico veterinario specializzato in oculistica che ha riscontrato una totale cecità all’occhio sinistro e una condizione di abbassamento della vista dell’occhio destro.

Nonostante tutto questo, Odino è un cane sereno che vive con gli altri bassotti del nostro allevamento. È anche molto curioso, e quando lo porto a spasso si avvicina anche ad altri cani senza timore ma con la giusta forma di comunicazione, anche perché si fida di me e sa che non gli farei mai affrontare incontri o situazioni pericolose.

A causa della sua semi cecità ogni tanto, se corre troppo veloce, sbatte qui e lì perché non riesce a misurare bene la sua forza con le distanze ma, e questo è il bello, si rialza e ricomincia a giocare come se nulla fosse.

Con Odino ho impostato fin da subito un programma di esercizi e attività per rinforzare la sua autostima e il suo senso di autoefficacia. Dovreste vederlo come si impegna negli esercizi e come si presta volentieri ad affrontare nuove situazioni perché, anche se in maniera fantasiosa, riesce sempre a trovare la strategia vincente per affrontare qualsiasi ostacolo lungo ogni percorso.

A volte la vita non va sempre come desideriamo, ma sono le altre migliaia di possibilità che la rendono un’avventura indimenticabile.

Adottate i cani con disabilità e, soprattutto, non fermatevi alle apparenze. Sarà un’esperienza unica che vi arricchirà l’anima perché vivere con un cane disabile non è un problema, ma un’opportunità.

Gloria Vinci
Riabilitatore comportamentale
Allevamento Bassotti dell’Allegra Corte

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