Imparare a comprendere il linguaggio del cane è fondamentale se si vuole instaurare una corretta relazione con un animale che appartiene ad un’altra specie e che comunica in maniera sostanzialmente diversa dalla nostra.
Differenze tra la nostra comunicazione e quella dei cani
La specie umana utilizza molto le parole mentre nei cani il linguaggio verbale rappresenta solo il 7% della comunicazione. Il restante 93% si suddivide in:
- 38% di comunicazione para-verbale (i toni)
- 55% di comunicazione posturale, cioè il linguaggio del corpo.
È evidente quindi che per comprendere il cane e al contempo farvi comprendere, dovete impegnarvi a comunicare in maniera sostanzialmente diversa rispetto a quello che siete soliti fare.
Cosa significa comunicare?
Quando si comunica l’obiettivo è quello di influenzare, e quindi modificare, il comportamento di un altro individuo.
Per comunicare i cani utilizzano tre canali principali:
- la comunicazione olfattiva
- la comunicazione visiva
- la comunicazione acustica
La comunicazione acustica è stata esaltata dall’uomo attraverso un processo di selezione durante la domesticazione del lupo-cane, e si possono distinguere almeno 5 suoni di base:
- Suoni infantili: guaiti e mugolii
- Avvertimento: abbaio e ringhio
- Riunione: ululato
- Separazione o dolore: lamento
- Appagamento: gemiti e brontolii
Perché il cane ringhia?
Tendenzialmente il ringhio rientra nei rituali di minaccia e viene utilizzato dal cane se si sente in pericolo da qualcosa o qualcuno. È importante saper interpretare il ringhio e soprattutto imparare a riconoscere almeno tre tipi di ringhi emessi dal cane per motivazioni totalmente diverse tra di loro. Vediamo insieme quali.
Il ringhio da gioco
In genere questo tipo di ringhio è di breve durata e ha un tono molto acuto; è sempre accompagnato da una postura rilassata, coda che scodinzola, saltelli e tanto altro. Il ringhio da gioco è di solito preceduto da una sorta di inchino che il cane fa all’altro piegandosi sulle zampe anteriori e che viene chiamato “invito al gioco”. Raramente il ringhio da gioco sfocia in un comportamento aggressivo.
Il ringhio da difesa
È un suono di avvertimento emesso dal cane per difendere una risorsa o per allontanare degli scocciatori. Il ringhio da difesa è basso, profondo e a volte il labbro è leggermente alzato mostrando in parte i denti. Potremmo tradurre il ringhio da difesa come “Fermo lì! Non ti avvicinare! oppure Basta, mi hai stufato! Questo tipo di ringhio può essere emesso dal cane quando, per esempio, ci si avvicina troppo alla sua ciotola o all’osso che gli è stato dato o al suo gioco preferito, oppure viene emesso dagli adulti quando non vogliono essere importunati dai cuccioli.
Il ringhio di minaccia
Questo tipo di ringhio viene emesso dal cane quando, appunto, si sente minacciato. Il suono è profondo ed è accompagnato da labbra e naso che risultano molto increspati, con le labbra tirate indietro a mostrare i denti. Il ringhio di minaccia è accompagnato da una postura rigida, pronta a sferrare l’attacco.
Il ringhio di minaccia va in escalation, cioè aumenta ed è sempre collegato al precedente, e questo perché il cane cerca di evitare in tutti i modi il conflitto. Se non ci si ferma all’istante il cane sarà disposto ad attaccare e a mordere.
Con il ringhio, il cane ci vuole dire che si sente in difficoltà, che ha paura, che è stanco di essere infastidito oppure che quell’oggetto o quella persona rappresentano per il cane una risorsa, e come tutte le risorse devono essere protette.
Quand’è che il cane ringhia?
- In ambienti sconosciuti, rumorosi e che gli incutono paura, per es. dal veterinario (per difesa)
- Quando viene sgridato in maniera violenta dai proprietari (meccanismo di difesa)
- Quando viene accarezzato con insistenza (fastidio), oppure toccato in punti dolorosi (difesa)
- Quando viene preso in braccio (per scoraggiare il proprietario dal farlo)
- Quando è in braccio al proprietario (protezione di una risorsa)
- Quando sta masticando l’osso o è vicino alla ciotola (risorsa)
- Quando incontra altri cani ed è al guinzaglio (paura)
- Quando è in macchina e degli sconosciuti si avvicinano (protezione e difesa del territorio)
- Quando è in giardino e si avvicina il postino (territorio)
- Quando incontra i bambini (paura/difesa).
Cosa fare, e soprattutto cosa non fare, se un cane ringhia
Per prima cosa, se un cane ringhia dovete immediatamente capire quale sono le emozioni che sta vivendo. Paura, stress? In questi casi non dovete assolutamente sgridarlo, piuttosto dovete allontanarvi da quell’ambiente che gli sta procurando un forte stress. È importante fargli sentire la vostra vicinanza calmandolo con toni pacati e sereni.
Biasimate voi stessi, e non il cane, per avergli fatto vivere un’esperienza paurosa, per non essere stati capaci di capire le emozioni che stava vivendo e per averlo messo in difficoltà.
Non punite il cane perché ringhia! Punirlo non risolve il problema, anzi lo peggiora perché il cane con il tempo capirà che quel segnale di allarme non ottiene l’effetto desiderato, e cioè l’allontanamento, ma addirittura viene punito, sgridato, picchiato e quindi la volta successiva ometterà di ringhiare e passerà direttamente all’azione.
Se al contrario ringhia quando viene avvicinato da bambini o quando incontra altri cani vi è alla base una incapacità relazionale e comunicativa causata da una serie di fattori di cui le persone sono le sole responsabili.
L’allontanamento del cucciolo dalla mamma prima del compimento dei tre mesi di vita, pratica molto in uso fra gli allevatori, non gli consente di terminare una sorta di “ciclo di studi” che solo la mamma e la cucciolata possono insegnargli.
Un cane allontanato troppo presto dal resto della cucciolata sarà disorientato, non in grado di gestire le varie situazioni che la vita gli presenterà giorno dopo giorno.
Per contro, un altro grosso errore è quello di sovraesporlo a situazioni che per noi sono del tutto comuni ed usuali, mentre per la loro visione della vita non lo sono affatto.
Quali sono gli errori che tutti (o quasi) commettete con un cane e che vanno assolutamente evitati?
- Non fare uscire il cucciolo di casa fino al completamento del piano vaccinale è purtroppo una pratica molto comune, indotta anche dai veterinari, che non tiene conto dello sviluppo piscologico del cane. Tenerlo segregato in casa rappresenta una mancata socializzazione nei periodi fondamentali della vita di un cane, periodi che hanno una finestra temporale molto stretta.
- Portare il cucciolo al centro commerciale. Così facendo il cane viene sovra-stimolato e se non ha le giuste competenze non è in grado letteralmente di “reggere” un ambiente così complicato e quindi potrebbe, per difesa, ringhiare anche ai passanti ignari.
- Fare accarezzare il cucciolo dagli sconosciuti. È un errore molto comune che andrebbe evitato a tutti i costi. Essere accarezzato, e male, da perfetti sconosciuti potrebbe incutergli paura e con il tempo, per una semplice carezza, il cane potrebbe ringhiare e mordere.
- Mandare in tensione il guinzaglio alla vista di altri cani o bambini. Ogniqualvolta lo fate inviate un segnale di allarme al cane che con il tempo diventerà reattivo alla sola vista di altri cani. È opportuno, una volta che il cane è arrivato nella vostra famiglia, rivolgervi ad un centro cinofilo per intraprendere un percorso educativo come, per esempio, quello di City Dog Walk.
- Incutere paura al cane anche picchiandolo. Un buon leader non picchia o urla il cane. Un buon leader deve essere una guida sicura per il cane e non un aguzzino. Un buon leader spiega le regole attraverso gli esercizi ma anche con il gioco. Un buon leader è coerente e presente per il cane
- Utilizzare metodologie coercitive punitive (ancora?!?)
In conclusione
Ricordatevi che con il ringhio il cane ci comunica il suo stato emotivo e soprattutto ci avvisa di allontanarci. Punire o far finta di niente, perché magari il cane è di taglia piccola, è l’errore più grande che potete fare sia nei confronti del cane che nei vostri e della società in cui vivete.
Crescere un cane non significa solo dargli da mangiare e comprargli giochi, ma significa soprattutto educarlo, insegnarli ad interagire in maniera positiva con tante persone diverse tra loro, con oggetti ed ambienti diversi.
Il consiglio che vi diamo è quello di contattare un educatore cinofilo qualificato prima ancora di prendere un cane per farvi consigliare al meglio, perché solo un educatore cinofilo, con alle spalle anni di studi e diplomi rilasciati da enti riconosciuti, può aiutarvi spiegandovi cosa fare, quali sono gli errori da evitare e soprattutto come vivere con accanto un cane rilassato e felice.
Se invece il cane lo avete già e state avendo dei problemi, come quello del ringhio, non esitate a contattarci. Il Team di Cane Campione è formato da personale altamente qualificato specializzato in rieducazione comportamentale.
Chiamateci!