Un cane che abbaia agli altri cani, soprattutto quando è al guinzaglio, è spesso motivo di imbarazzo da parte del proprietario che non comprende per quale motivo si comporti così.
Le motivazioni dell’abbaio verso altri cani possono essere innumerevoli. Andiamo a scoprirle e soprattutto a capire cosa fare per aiutarlo a smettere.
L’abbaio: una forma di comunicazione
I cani utilizzano l’abbaio per comunicare con gli altri cani, ma anche per informaci su come si sentono in quel preciso momento. I motivi dietro l’abbaio possono essere innumerevoli e cambiano a seconda delle situazioni. In alcuni casi un abbaio eccessivo potrebbe anche essere ricondotto nell’ambito di un problema comportamentale.
L’abbaio, oltre alle posture e alle marcature olfattive, rappresenta l’altro modo di comunicare dei cani. L’abbaio deve sempre essere tenuto in considerazione e soprattutto compreso.
Vediamo insieme i vari tipi di abbaio:
- emotivo
- di paura
- di eccitazione
- di solitudine
- di protezione
- di allarme
Ogni tipo di abbaio serve per uno scopo preciso. Comprenderlo può fare la differenza!
Alcune razze di cani abbaiano più di altre?
Si, alcune razze abbaiano più di altre e lo fanno non per una mera casualità, ma semplicemente perché nel corso dei secoli gli uomini hanno preferito selezionare, e quindi far accoppiare, solo individui che abbaiavano di più.
Quei cani servivano a determinati scopi quali, per esempio, quello di aiutare i cacciatori a stanare le prede, o per proteggere le greggi o le case, oppure per avvertire i proprietari della presenza di un intruso.
Tra le razze che abbaiano di più troviamo:
- Yorkshire terrier
- Beagle
- Chihuahua
Questi cani, non a caso, sono tutti di taglia piccola. Abbaiare infatti affatica molto i cani, e quindi più sono di taglia grande e meno abbaiano. Inoltre, per i cani di piccola taglia, l’abbaio rappresenta l’arma più potente che hanno nei confronti degli altri cani, soprattutto verso quelli più grandi.
L’abbaio: un invito a giocare
Alcuni cani possono abbaiare quando, incontrando altri cani, invitano l’amico peloso ad interagire e a giocare. Gli abbai in questo caso sono di richiesta perché:
- hanno toni tendenzialmente alti
- a livello posturale la comunicazione risulta essere molto chiara: le zampe anteriori sono poggiate sul terreno mentre le posteriori sono mantenute alte e la coda scodinzola freneticamente
- il cane potrebbe emettere anche un ringhio che però, in questi casi, ha un significato totalmente diverso dal ringhio di avvertimento; infatti, qui è sinonimo di contentezza ed eccitazione.
Questo tipo di abbaio può essere emesso dal cane anche quando è al guinzaglio e incontra, durante la passeggiata, un suo amico a quattro zampe. In questo ultimo caso, ovviamente, il gioco non potrà essere autorizzato dai proprietari perché la presenza del guinzaglio potrebbe creare non pochi problemi. Meglio quindi evitare e darsi appuntamento al parco per giocare in libertà.
L’abbaio come controllo del territorio o protezione dei proprietari
Quando il cane abbaia perché qualcuno entra in casa, oppure si sta avvicinando alla recinzione del giardino o alla macchina, sta mettendo in atto un comportamento naturale: sta controllando un territorio, il suo territorio.
Alcune razze lo fanno meglio di altre perché selezionate proprio per questo tipo di compito. Fra le più comuni troviamo:
- Pastore Maremmano
- Cane Corso
- Rottweiler
- Pastore Tedesco
Il cane però potrebbe abbaiare anche quando in passeggiata, e quindi al guinzaglio, venite avvicinati da sconosciuti. Abbaiando il cane avvisa lo sconosciuto di non superare un certo limite. Quale? Quello purtroppo pensato dal cane.
Questo tipo di abbaio necessita di essere letto ed interpretato da una esperta in riabilitazione comportamentale, perché è un sintomo spesso legato a motivazioni che potrebbero portare il cane ad aggredire. Quali sono queste motivazioni?
- Paura degli sconosciuti (mancata o incorretta socializzazione, esperienze negative)
- Esercitare il diritto di controllo sulla vostra persona (siete una risorsa molto importante per il cane)
Inoltre, camminare sempre lungo le stesse strade potrebbe indurre il cane a pensare che quelle strade facciano parte del suo territorio; quindi, siccome se ne è addossato la proprietà, quella strada dovrà essere controllata e protetta. I cani non sanno che le proprietà si acquisiscono andando dal notaio e firmando un atto di compravendita.
Di solito, quando noto questo comportamento, chiedo ai proprietari dove fossero durante la passeggiata e, soprattutto, chi ha dato carta bianca al cane per svolgere questi compiti. La domanda spiazza un po’ tutti.
Nessuno effettivamente ha mai sottoscritto un contratto con il cane con carta e penna ma se il cane si comporta così perché non avete fatto nulla per spiegare, attraverso gli esercizi, chi gestisce le risorse e gli spazi. In pratica siete caduti vittime di un comportamento naturale de cane.
Ciononostante, questo comportamento non è accettabile e quindi bisogna porre rimedio.
Perché questo accade?
Il più delle volte è perché avete peccato nell’educazione. Il vostro compito di proprietari si è limitato a:
- dare da mangiare al cane
- comprargli dei bei giochi e delle cucce comode
- portarlo dal veterinario per accertarsi che a livello fisico sia tutto a posto
ma non avete minimamente pensato ad iniziare insieme a lui o a lei un percorso educativo in un centro cinofilo.
Un cane, qualsiasi cane, non conosce le regole della specie umana, non conosce le regole condominiali né tanto meno le regole della coabitazione umano/cane. Nel suo DNA vengono tramandati, di generazione in generazione, i comportamenti della specie, non quelli della passeggiata in ambiente urbano e al guinzaglio, in spazi ristretti e circondati da macchine e moto.
Quando mancano le regole, o quando le regole non sono chiare perché siete incoerenti, il cane quelle regole se le imposta da solo e questo va a discapito della corretta convivenza.
Come prevenire?
- Iscriversi ad un corso di educazione base o, meglio ancora, al corso City Dog Walk. Quest’ultimo è un corso completo che prevede una parte di lezioni fatte all’interno del centro cinofilo e un’altra parte direttamente su strada.
- Le lezioni verranno condotte da un istruttore qualificato che vi aiuterà a comprendere come evitare le situazioni stressanti per il cane, a capire il suo linguaggio del corpo, a dialogare in maniera corretta con il cane e soprattutto a non immergerlo in situazioni da quest’ultimo percepite come stressanti o paurose.
- Il bello di questo corso è che le lezioni avvengono nella realtà di tutti i giorni del cane e non all’interno di un campo di un centro cinofilo e vi garantisco che questo fa la differenza!
Cosa fare nel frattempo
- Non effettuare sempre gli stessi tragitti per la passeggiata nel quartiere. Cambiare di volta in volta l’itinerario, evitando comunque le strade in cui sono presenti cancelli con dietro cani, o strade dove sapete che potreste incontrare un cane antipatico al vostro o viceversa.
- Dare la possibilità al cane, sotto la supervisione di un educatore cinofilo, di socializzare in maniera corretta e positiva con vari cani di taglia e colore differenti
- Effettuare inversioni di marcia se notate l’arrivo di cani che mettono in agitazione il vostro
- Se il vostro cane già esibisce il comportamento dell’abbaio alla vista di altri cani o persone contattate un riabilitatore comportamentale.
Il cane abbaia perché ha paura
Alcuni cani abbaiano quando vedono un altro cane o persone sconosciute. L’abbaio in questi casi tenderà ad avere un tono basso e lungo. Potrebbe anche essere accompagnato da un ringhio che viene sempre utilizzato come forma di avvertimento.
Cosa vuol comunicare il cane con questi tipi di abbai? Paura! Perché?
- Il cane non è stato ben socializzato
oppure
- È stato aggredito quando era al guinzaglio da un altro cane.
Abbaiando comunica, sia agli sconosciuti che agli altri cani, di non avvicinarsi; è vero che ha paura, e lo dice, ma comunica anche che è disposto a tutto pur di non far avvicinare quel soggetto.
Questo tipo di abbaio con il tempo viene generalizzato, cioè lo metterà in atto prima nei confronti di cani simili a quello che lo hanno aggredito, e poi a tutti i cani in generale.
Cosa fare?
- L’unica via d’uscita è quella di rivolgersi immediatamente ad una riabilitatrice comportamentale per consentire al cane di vivere le passeggiate senza provare paura. Contestualmente la professionista vi darà le corrette indicazioni su cosa fare o non fare e soprattutto come gestire la passeggiata con le variabili che di volta in volta si presenteranno.
Il cane abbaia perché non ha ricevuto la corretta socializzazione
Alcuni cani non sanno proprio comunicare con altri cani. La causa spesso è legata al fatto che non gli è mai stata data la possibilità di interagire con altri cani e quindi di imparare una sorta di galateo canino, oppure sono stati tolti precocemente alla mamma e ai fratellini e sorelline. Siccome non sanno come stare al mondo, soprattutto in compagnia di loro simili, diventano nervosi alla vista di un altro quadrupede.
Questo tipo di nervosismo può portare ad un problema di reattività. Questi tipi di cani sono quelli che tirano e si scagliano contro qualsiasi altro cane incontrato per strada. Il loro abbaio significa “lontano da me! Non ti avvicinare!”
Cosa fare?
- Cercare di anticipare il comportamento attraversando la strada o facendo un’inversione di marcia. Così facendo darete prova di essere dei bravi conduttori e queste manovre, con il tempo, tranquillizzeranno il vostro cane solo perché avete mantenuto le distanze dall’altro.
- Contattare una riabilitatrice comportamentale per affrontare insieme la questione. Con un buon programma di desensibilizzazione e controcondizionamento si darà una seconda chance al cane di poter vivere in serenità la passeggiata.
Cosa non fare?
- Non punire o sgridare il cane
- Non strattonarlo
- Adottare il sistema di uscire all’alba o fare l’ultima passeggiata a mezzanotte per evitare di incontrare altri cani non risolve il problema, lo rimanda e basta e con il tempo potrebbe anche aggravarsi.
Il cane abbaia perché frustrato dalla presenza di un guinzaglio
Alcuni cani adorano passare il loro tempo con altri cani al parco o all’asilo del centro cinofilo e quando sono in questi ambienti non mostrano nessun tipo di problema.
Per ragioni però spesso incomprensibili, quando sono al guinzaglio, cambiano repentinamente il loro comportamento e si scagliano contro gli altri cani abbaiando furiosamente. Vi chiedete se per caso non avete accanto a voi un Doctor Jekyll and Mr. Hyde in versione pelosa. Tranquilli! Non è proprio così, fortunatamente.
I cani che adottano questo comportamento quando sono al guinzaglio lo fanno per due ragioni opposte fra loro:
- Provano frustrazione perché non possono avvicinarsi e salutare i cani che vedono per strada. C’è un guinzaglio che glielo impedisce oltre alla vostra eventuale fretta di allontanarvi da quella situazione, che non solo vi imbarazza ma che non riuscite proprio a comprendere
- Provano frustrazione perché da cucciolo gli davate la possibilità di avvicinarsi a tutti i cani del quartiere ma da adulto non glielo consentite più
- Provano paura perché la vostra gestione del cane a guinzaglio è totalmente inadeguata. Sono certa che neanche ve ne rendiate conto e che tendenzialmente, se questo fosse il caso, addossate la colpa tutta sul cane. Ma siete certi che sia così?
Molti proprietari portano a spasso il cane come se fossero alla guida di una macchina con una benda sugli occhi; sono distratti perché parlano al cellulare, non prestano attenzione all’ambiente circostante perché immersi in una fitta conversazione con chi passeggia accanto a loro e, orrore degli orrori, affrontano l’arrivo di altri cani al guinzaglio andandogli incontro.
Io non andrei mai in macchina con un guidatore bendato, e voi? Se anche voi la pensate come me, come immaginate possa sentirsi il cane che, costretto a starvi vicino perché agganciato ad un guinzaglio, non ha alternative se non quella di seguirvi sulle montagne russe con tanto di giro della morte?
Cosa fare?
Condurre un cane in passeggiata al guinzaglio è un’arte che si acquisisce con il tempo e con le giuste indicazioni da parte di Educatori cinofili.
È pertanto importante non commettere errori fin dal primo giorno dell’arrivo del cane in casa.
Contattateci per una valutazione. Vi forniremo una serie di indicazioni nonché il giusto percorso educativo da affrontare insieme al cane.
In conclusione
Un cane è un essere vivente che come noi prova emozioni che vanno dalla felicità alla paura. Comprendere queste emozioni ed evitare situazioni che possano mettere a disagio il cane deve essere una priorità di tutti i proprietari.
Cercare scorciatoie a detrimento della salute psicofisica del cane come, per esempio ma non solo, usare collari a strozzo (o a scorrimento come li chiamano adesso) non è la strada da percorrere. Non solo non si risolve il problema, ma lo si aggrava ulteriormente.
Evitate centri cinofili che utilizzano metodi coercitivi punitivi. Chi vi propone questi metodi, ormai superati, si è fermato alla cinofilia degli anni ’80. Fortunatamente la scienza è andata avanti e ci ha consentito di poter affrontare molti problemi con metodi migliori ed efficaci.
Cinzia Cecconi
Esperta in Riabilitazione Comportamentale
Responsabile dei Programmi Formativi del Centro Cinofilo Cane Campione
Referente Nazionale di Clicker Training – OPES Cinofilia